mercoledì 19 ottobre 2016

Step 06 - Testa di moro nella scienza


La specificità del colore Testa di moro rende difficile la sua reperibilità in trattazioni scientifiche, esperimenti o tecnologie particolari.

In ambito psicologico l'autore Walter Graff spiega la sua teoria del colore:

Il colore ha un effetto incredibile sulle persone, sull'umore, la percezione e anche sulle scelte. È programmato dentro noi stessi e possiamo fare poco per controllarlo. Il nostro cervello primordiale è la parte di noi programmata per sopravvivere. Gli esseri umani si sono sviluppati nel corso di milioni di anni e i colori rappresentano una buona parte delle nostre percezioni.
Ma... e qui viene il ma, il colore è complesso. Infatti ogni colore che ha un certo effetto, ne ha anche uno contrario. Per esempio il cibo colorato di blu non é appetitoso. Ma, il cibo servito su piatti blu lo è. In realtà è più appetitoso di quello servito su piatti bianchi. E non solo il cibo, in uno studio i partecipanti hanno bevuto meno da una tazza rossa e usato di più una blu, hanno mangiato meno cibo snack da un piatto rosso rispetto ad uno blu o bianco. Così il colore ha un'influenza incredibile anche se è un processo complesso. Infatti le aziende spendono milioni di dollari per testare i colori sui consumatori. Perché? Perché sanno che il colore ha un effetto enorme su come si percepiscono i loro prodotti.

Il colore ha anche un effetto su come si percepiscono le persone. Quindi è fondamentale per realizzare le foto che trasmettono il vostro messaggio. Infatti i colori utilizzati dai soggetti in un video o fotografia hanno un effetto enorme sulla loro credibilità e su come il messaggio viene percepito.
Un esempio nella foto a destra: in una situazione dove il Presidente Bush sta cercando un compromesso, per esempio, in Israele per le riunioni con la Palestina e Israele, usa una cravatta di colore marrone che mette in evidenza che egli si distacca come amico di tutti perché il marrone non è un colore minaccioso.

Perché? Tutto è cominciato quando eravamo meno sviluppati degli animali e abbiamo usato il colore per sopravvivere. Un ricordo ancestrale che è rimasto fissato nel nostro cervello. Anche se non abbiamo più bisogno dei colori per sopravvivere, hanno ancora un grande effetto su di noi. Quando si guarda un bel fiore si vedono colori brillanti. Un'ape ci vede luce ultravioletta (qualcosa che noi non possiamo vedere) ed è lo spettro della luce che dice all'ape che in quel fiore c'è del cibo. Quando eravamo al livello delle api, sapevamo che rosso e arancio significavano cibo. Sapevamo che il verde significava sicurezza (abbiamo vissuto sotto tettoie d'albero). Abbiamo ignorato il blu perché solo il cielo era azzurro, ma non rappresenta il cibo, anche perchè ci faceva sentire bene, perchè voleva dire che il tempo era buono.





In riferimento alla traduzione inglese possiamo collegarci al Moto Browniano:

È il moto incessante e disordinato di piccolissime particelle sospese in acqua o gas. Lo scoprì il botanico scozzese Robert Brown, che nel 1827 osservò col microscopio particelle di polline sospese in acqua il cui moto rettilineo subiva scarti improvvisi in direzioni diverse. Gli studi fatti poi per dare una spiegazione al fenomeno dimostrarono che i liquidi e i gas sono costituiti da molecole in moto continuo e gettarono le premesse teoriche per dimostrare l’esistenza degli atomi. Infatti, liquido o gas, anche se appaiono fermi, sono insiemi di molecole in continua agitazione, che così colpiscono da ogni lato la particella che vi si trova immersa. Normalmente gli urti provenienti da una direzione sono compensati da quelli provenienti dalla direzione opposta e l’effetto visivo è di completa immobilità. Talvolta, però, l’equilibrio si rompe e la molecola è spinta in una direzione casuale. Il moto delle particelle sospese dimostra così che si muovono anche le singole molecole che compongono il liquido o il gas.



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